18 maggio 2023
All’alba c’è stato l’ordine di evacuazione immediata, l’acqua ha cominciato a salire dalla mattina di giovedì 18, raggiungendo il culmine alle 3:30 la notte tra venerdì 19 e sabato 20 maggio. Sul piano campagna l’acqua ha raggiunto, e in alcuni punti superato, il metro e settantacinque, in casa è arrivata ben oltre gli interruttori della luce superando il metro e dieci. La pervasività di un’alluvione è difficilmente immaginabile, anche vivendola si stenta a concepire. Ogni cosa è stata violata, persa, distrutta, portata via dall’acqua. Su circa cinquecento specie vegetali presenti a quella data, oltre il cinquanta percento è morto. Solo gli alberi adulti hanno resistito, quelli del pomario hanno perso i frutti mentre quelli più giovani hanno ceduto, asfissiati dal limo. Questo evento è un’ecatombe per la biodiversità, l’azzeramento di tutti gli equilibri così faticosamente raggiunti in anni di pratiche agroecologiche, tutto il nostro impegno annullato.
Una disfatta angosciosa che ci accompagna ogni giorno.

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